domenica 25 marzo 2007
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CHI L’AVREBBE MAI PENSATO CHE SAREMMO DURATI COSI’ TANTO
Cominciò tutto sul campo della polveriera vicino al Colosseo. Allora giocavamo a pallone con i compagni di classe: eravamo io, Sandro Petti, Andrea Bergamasco, Roberto Multari ed altri della scuola. Si univa anche Franco Matteotti, un amico di Andrea, erano gli anni ’80.
Finiti gli studi con alcuni compagni siamo rimasti in contatto e, dopo gli adempimenti militari e qualche esame universitario, con Sandro abbiamo deciso di organizzare una partita a calcetto tanto per ricordare i tempi della scuola.
Purtroppo eravamo solamente io e lui e così abbiamo provato a rintracciare qualche vecchio compagno. Dopo varie telefonate solamente Franco e Roberto avevano accettato così abbiamo reclutato qualche vicino di casa e qualche collega di lavoro e, nel lontano 1993, abbiamo giocato la prima partita presso il circolo Stella Azzurra sulla via Ostiense; eravamo: io, Franco, Sandro, Roberto, Fabrizio Ascoli, Sandro Pitti, Massimo Tontini, Fonseca, Fabio Vari e Sandro Sebastiani. Per tutto quell’anno, tranne qualche cambio occasionale, fummo sempre gli stessi.
Gli anni a seguire (ormai avevamo il campo fisso) cambiarono delle persone: Fonseca fu sostituito da Tonino e Fabio da Settimio Perugia. Dopo quasi tre anni passati nello stesso circolo una sera ci fu una discussione con il titolare che, se sapesse che ancora giochiamo, rimpiangerebbe quel giorno (aveva spento le luci prima perché avevamo cominciato prima...)!.
Trasferimmo baracca e burattini al circolo "Le Magnolie" ora "Evodia" ed avevamo preso il campo sempre di lunedì dalle ore 19,30 alle 20,30. All’epoca i dieci erano: io, Franco, Fabrizio, Sandro, Sandro Pitti, Roberto, Settimio, Tonino, Antonio e Piero.
Nonostante le molte persone a disposizione per un periodo non giocammo. Il problema fu principalmente che mi ero stancato di ricevere puntualmente telefonate la domenica di persone che non potevano giocare e dato che non ricevevo nessun aiuto nell’organizzazione, smettemmo fino a quando non conoscemmo un amico di Sandro Pitti, Vittorio.
Con Vittorio decidemmo di organizzare ognuno la propria squadra così in quel periodo eravamo: io, Sandro Petti, Sandro Pitti, Fabrizio e Tonino; Franco per un po’ non giocò.
Questa parentesi non durò molto in quanto neanche Vittorio riusciva a reperire quattro persone quindi tornammo a giocare noi e cominciò così la seconda era delle partite; restarono a giocare con noi sia Vittorio che Josè, uno del gruppo di Vittorio all’epoca della crisi.
Successivamente conobbi ad una festa Ferdinando Milazzo e venni a sapere che giocava in porta così lo convinsi ad unirsi a noi; rispetto ad altri gruppi che disputano partite a calcetto credo che siamo gli unici ad avere molti portieri a disposizione anche perché tornò a giocare anche il nostro vecchio compagno di classe Andrea.
Come portiere qualche anno dopo arruolammo anche Marco detto uomo tigre un pazzo scatenato che ogni lunedì gioca minimo tre partite.
Nel nuovo gruppo si stabilizzarono anche Paolo Pitti e Andrea Magrini per qualche anno non ci furono cambi; oggi dopo ben quattordici anni nonostante gli impegni personali di ognuno di noi riusciamo ancora a giocare. Degli storici del 1993 siamo rimasti in quattro: io, Sandro Petti, Sandro Pitti e Franco; gli altri sono Josè, Paolo,Massimiliano Moar, Marco, Fabio Santoniccolo e Andrea.
Nelle nostre partite sono passate decine e decine di persone ed ognuna ha delle particolarità e degli aneddoti da raccontare; posso ricordare Andrea Magrini detto Rocca famoso per arrivare ogni lunedì con una macchina diversa, Marco detto uomo Tigre ogni giorno fa uno sport diverso, Sestilio Rozzi colui che gioca solo nella metà campo avversaria e non rientra mai, Gianni Paparella detto Sfornation perché veniva a giocare vestito come Ninetto Davoli quando faceva la reclame dei crackers, Peppe detto er sola che quando non veniva nemmeno avvisava (è durato poco...), Fabrizio Ascoli che chiedeva i rigori quando la palla era dall’altra parta del campo, Fabrizietto detto Indiana Jones perchè cerca ancora dopo 2000 anni reperti al Foro Romano, Roberto Marozzini quando gioca lui ci vogliono due palloni, Settimio Perugia detto frullatore quando correva gli giravano le braccia; ed altri….. .
Spero che fra qualche anno questo piccolo racconto si possa aggiornare con nuove storie, perché così vorrà dire che ancora ci frequentiamo e ci divertiamo ancora giocando al calcio.
Stefano Ascoli